venerdì 4 luglio 2008

L'AUTING, I PIDDIINI E I CABASISI DI POLISTIROLO

Filippo Genuardi jr

Io certi voti non vi accapiscio. Dico a voiantri piddiini, sinistrini, e cumpagnia pirdenno. Mi apparite propiamente come a quelle sante donne che la dominica si battino il petto alla missa e di po' futtino agnoni agnoni como le crape giurgintane in calore.

A spiegamento di quanto affirmato testè non haio pobblemi a spiegare tosto la scascione delle mie palore. Com'è a tutti noto, le sirintine del 15 aprile, e se possibboli chiossà ancora del 16 giugno scorso, specialmenti a Montelusa, aviti fatto un figurino accussì di merda che quelli allittrati definirebbero questa espressione addirittura un eufemismo. Come se non vi avisse abbastato non solo non avete stato capaci di capire le scascioni del fallimento, ma come le buttane ci vete pigliato di sopra a piacimento. La corpa è dei margheriti, i diessini cci l'hanno cchiù longa, chiddri sono eghis comunisti e ancora ci piace il mustazzo di Mapodimasa tecchia alla Lenin, Bevilacqua sapi parlare di tutto senza diri una minchia, il Gatto Arbone ittassi a tutti a Santovito e poi ci dassi foco macari alla galera, eccetira eccetira.

Grandissimi garrusi, ora ci voli! Avete toccato il funno e non sapete taliarvi allo specchio e capire che se avessivo tanticchia di dignità vi dovessivo dapprima sputare nella faccia e doppo irivilla a fari ficcare (indove vi vene meglio) per sempre in esilio in campagna, cu a Joppolo, cu a Catolica, cu a Racalmari, Fiacca e accussì continuanno. Ma non è il rossore che vi ammanca, no. Sonno i cabasisi che ammancano.

Ma parò, a parte il lisciabusso sacrosanto ca mi vinni fora, l'articolessa di ora voliva dirivi solamente quanto stolti siete macari quanno l'autocritica la fanno l'antri. Mi arriferiscio ai ignori del Cangiamento per la monarchia, che vi hanno abbattuto dannovele di cozzo e di cuddraro macari con pirsonaggi polittici ca manco potissiro pinzare di avere successo presentannosi a capocondominio nel palazzo della loro casa abbusiva.

E dell'antro aieri, como minchia si dici... l'auting (ma po dici ca si dici in un antro modo) dell'assissori che ci voli Beni ai culturali, Gabriello Polistirolo, il quale ha qualalmente affirmato: "Siamo talmente una neglia che non sappiamo manco di unni cuminciari. Figuramoni a fari fruttari po' gli inestimabbili tisori di cui l'Isola disponi".

E fici l'esempio della valle dei Templi. Dissi: "Privatizzamola. Macari qualicheduno la sapi fari fruttari, contrariamente a noi ca semu una gargia e nivura di minchia".

Quel cristianeddro, manco ha finuto di parlari che voantri piddiini eccetera, non avite fatto antro ca scassarici l'urtimo metro e mezzo di minchia e darci d'incoddro. E Polistirolo di quane, e Polistirolo di llane...

Signori piddiini e sinistrini, ecceteri, è evidente como avete pirduto una occasioni per impararvi che se uno una cosa non la sapi fare, ed è una minchia, lo addichiara. Semplicementi. Ma, lo saccio: è una quistione di cabasisi...