lunedì 26 marzo 2007

DA VIGATA ACQUA SOLO SE NON C'E' VENTO
Ovvero, come spendere a "minchia di puvireddru"
15 milioni di euro per un dissalatore meteoropatico

Minchia, vento c'è”. Il sinnaco Aldo Cortile avìa un brutto prisentimento quella matina appena affacciatosi alla finestra del municipio. Sapeva benissimo che il dissalatore di Vigata, quel giorno, non avrebbe potuto produrre quello per il quale era stato costruito: l’acqua dissalata.


Passiava pensieroso da un lato all’altro del suo officio di sinnaco. Quella matina la poltrona che gli avevano appena soffiato, sembrava ricoperta di cacocciole spinose: “Chi se ne fotte – sintinziò parlando tra sé e sé - tanto questi hanno deciso che non devo essere più sinnaco”.


Il dissalatore di Vigata, inaugurato lo scorso gennaio persino alla presenza del presidente Totò Buffaro e dell’onorevole Angilino Albano, pur essendo costato alla comunità montelusana la billizza di 14,8 miliona di euro, poteva produrre acqua solo quando le jurnate erano senza vento. Senza un filu di ventu.


Aldo Cortile pigliò comunqui il tilefono e chiamò l’officio tecnico: “'Ngigné – esordì, cercando di assumere il tono massimo della sua autorità – che si dice a Vigata? Oggi si produce o no?”.


Il funzionario comunale, consapevoli del fatto che tanto il sinnaco sarebbe durato oramà di Natali a Santo Stefano, non fece manco caso al tono autoritario del sinnaco pro tempore: “Aldù, la prossima volta che fai costruire un dissalatore, assicurati che possa funzionare pure quanno a Vigata c’è vento. Altrimenti fai aprire la fontana di Bonamorone”.

Patre Artemio Carnazza
(
patrecarnazza@gmail.com)