martedì 24 aprile 2007

QUANDO IL MONDO ARRESTERA' SENZ'ACQUA

Prizioso liquito. Quando si dicino queste palore magiche a Montelusa tutti sanno che, a differenza di qualisiasi autro posto dell'universo criato, non si parla certamente del pitrolio.
Oggi che si dice che la penuria d'acqua nell'intero pianeta sarà presto un gravi poblema, noi montelusani ci possiamo permettiri il lusso di pinsari che quando questo avverrà la cosa non ci passerà manco lontanamente dai cabasisi.
Manca l'acqua? Noi montelusani nna sintemo sucari. Forti forti. Abituati alla mancanza del prizioso liquito da sempre, quando il mondo arresterà senza na guccia, noi fortunatamente non saremo in emergenzia.


Pari già di vederli i romani che, biduna in mano, vanno a rifornirsi del prizioso liquito sulle sponde del Tevere. E i milanisi? L'opirai, ordinatamente in fila, che vanno a spartisi l'acqua dell'Idroscalo. E le camice verdi padane e gli imprenditori, ordinatamente in fila, davanti a centinaia di bancarelle in cui altrettanti napoletani vinnino, a prezzi adeguatamente auti, buttigli di acqua minerali naturali abusivamente imbottigliata sempri all'Idroscalo.


Mentri in tutta Italia impazzerà il curri curri, all'ombra dei Templi i montelusani continueranno la vita di sempre: rifornimenti a Bononamuruni, Funnacazzo o a Cammarata per chiddra bona. E quannu la condotta della dissalata proveniente da Fela sarà arriparata dopo l'ennesima ruttura, o la mancanza di vento consentirà al dissalatore di Vigata di produrre il suo preziosissimo liquito (quella vigatese costa ai montelusani molto di più di quella di Fela), allora si potranno finalmente linchiri vasche da bagno, valliri e cisterne di cui ogni condominio, ogni casa a Montelusa da anni è dotata per poterisi cucinare, ma anche lavare, e riciclarla per ghittalla nel cesso. Non solo. Ma se il vento non scassa la minchia potremo anche pensare di dissalare acqua a Vigata e venderla imbottigliata pinzino in Veneto.


In previsione di tutto ciò e per non farci cogliere impreparati, è auspicabile che la popolazione montelusana reciti il mea culpa per aver ingiustamente bistrattato la classe politica locale degli ultimi cinquant'anni, accusandola (ma votandola, proprio per poterla accusare) di essere responsabile di una crisi idrica perenne. Sarebbe opportuno fari una manifestazione con bandiere e strisciona inneggianti ai vari Sollano, Di Lauro, Sciro e soprattutto a eghis ministri, deputati nazionali e regionali che non muntuiamo tutti per scanto di dimenticare qualicuno e fare con questo un torto ancora più granni. Puro di chi ha fatto opposizione all'urtimo sangue non ci dobbiamo dimenticare. Anche loro hanno grannissimi meriti.


Non è semplice revisionismo storico. Dobbiamo propiamente cangiare modo di vidiri il passato. Pirchè a questa classe politica oggi e in futuro bisognerà prima adumannari scusa e poi dire grazzi, grazzi, grazzi. Grazzi per averci abituati per decenni a far fronte ad un'emergenza di portata mondiale. Grazzi per averci allenato per generazioni e per farci trovare pronti nel momento del bisogno. Grazzi perchè senza il loro diuturno impegno, cu sta minchia adesso il popolo montelusano potrebbe impiparsene di una accussì disgraziata congiuntura planetaria prossima ventura.

Filippo Genuardi
(filippogenuardi@gmail.com)