domenica 17 febbraio 2008

La conferma che con la tecchinologgia non si cugliunia? Eccola
IL NAVIGATORE EMOZZIONABBILE 2 - LA VENDETTA

di Bibì Metallurgico
Aieri ho arricivuto due lezioni dal navigatori “Tim e Tam” della mia zita... ca visto che si comporta como a un cristiano, abbiamo ribattezzato Calorio. Vi cunto la prima malafigura fatta con Calorio. Alla nisciuta dalla città del fiore dove mi attrovavo una volta tanto per cazzìo invece ca per travagliare, c’è un beffardo cartello che avverte l’automobilista: “Centro Commerciali “Le Caracitole a 10 minuti”. Ma quale minchia di deci minuti e deci minuti? Io (fino ad aieri) ci avevo miso sempre dalla mezzorata all’orata china, bastimiando como a un turco in menzo alle rotonde della piana fiorentino-sestese-pratese. Scaccia per continuare a leggere

E aieri mi sono preso un paio di “piglia ‘ncarta e portatillo ‘a casa” da Calorio. Imposto l’indirizzo de “Le Caracitole” sul display di Calorio e lui mi arrisponne: “Tempo di viaggio stimato: 10 minuti”. E io mi stinnicchio sul fondo della machina a rridere como a un addrevo: mi pariva una spiritosa battuta di Calorio, visto l’irriguardoso cartello che lui macari aviva liggiuto. E comincio a seguire le indicazioni di Calorio (che ddovirosamente mi aveva avvertito ca avrei pagato 50 centesimi di pizzo, pardon di pedaggio). Non ci crederete, ma Calorio non babbiava: dopo esattamente dieci minuti di rraloggio stavo bastimiando nell’enorme parcheggio de “Le Caracitole!” Da non credere! E iddro che mi taliava con un sorrisino beffardo, como si avisse stato Rocco Siffredi dopo un magistrale prestazione...

Ma non è finita qui. Dopo l’entusiasmante giro in mezzo al burdello sabbatigno de “Le Caracitole” (ma pirchì alle fimmine ci piace accussì assai girare in mezzo al burdello sabbatigno o domenicale dei centri commerciali???) dico a Calorio che non dovivamo turnare a Florentia ma annare ddirettamente alla mia dimora, in menzo alla campagna. Mi aspittavo che mi dicesse di tornare nnarrè, per la strata fatta all’andata, e poi mi instradasse sul normale itinerario verso la mè casa: pir lo meno un’urata di machina. E invece... “Tempo stimato trentatri minuti”, disse iddro. E io, como al solito, a ridere como a un minchiarrone. Tanto più che, invece di indirizzarmi verso suddovest, indovi ca c’è la me casa, mi stava mannanno a nordest, cioè alla riversa. E invece... Calorio non cugliuniava (e non sbagliava) nemmeno questa volta: doppo nemmeno trentacinco minuti di machina, ero in facci alla mè casa a scarricare quintali di ciollonate accattate a “Le Caracitole”.

Cari littori, che vi debbo dire? A mia Calorio comincia a farimi scantare perchè è un monumento di intelligenza, strategia, tattica... E soprattutto continua a farimi fare male figure. Qualichi jorno lo impussuno accussì non ne parliamo più. E soprattutto non dovrò più sentire la mia zita che (quanno sbaglio strata) mi dice: “Te lo aviva ditto Calorio...”.