giovedì 12 aprile 2007

L'INTITOLAZIONI DELL'ARIOPORTO DI REGALPETRA

L'arioporto di Regalpetra non aveva ancora visto manco un passiggero che Angilino Albano e Totò Buffaro si arrovellavano il ciriveddru perché c'era da scegliere a chi intitolarlo. I due che a Roma manco si salutavano per paura che il Capo se ne accorgesse, a Palermo andavano invece d'accordissimo. Sembravano il sicchio ca curda. Sempri 'nzemmula.


"Totò - chiese al tilifonino Angilino, sapendo che se anche qualichiduno ascoltasse non c'era nulla di male - dobbiamo scegliere uno a cui intitolare l'arioporto di Regalpetra". Buffaro quella matina era molto occupato perché c'era da scegliere in fretta invece i candidati a sinnaco prima che a Roma cominciassero a sciarririsi come i canazzi di mannira.


"Angilì - spiegò senza far trapelare che aveva, anche quella matina, la minchia particolarmente unghiata - a questa cosa ci dobbiamo pinzare a tempo debito. Io comunque opterei per Provenz...".


Non arrivò a finire di pronunciare il nome che la tilifonata si interruppe. Forse per colpa di una galleria, forse perché non voleva affruntari un argomento così dilicato.
Angilino Albano però, credendo di avere intuito, si mobilitò incaricando uno dei suoi tantissimi attendenti a dare seguito a quell'indicazione. Fece priparare una bellissima targa e si fece dare il bozzetto.


Qualiche giorno doppo, la targa, che Angilino Albano stava mostrando con orgoglio a Buffaro, recitava così: "Aeroporto Internazionale Domenico Provenzani di Regalpetra".
Totò Buffaro lo taliò allarmato: "Angilì, c'è un errore, sbagliata è sta targa".


Ma Angilino, che non perdeva l'occasione per mostrare la sua cultura superiore, cominciò a declamare: "Domenico Provenzani, uno dei più importanti pittori delo Settecento".


"Minchia - sbottò Totoneddru Buffaro - in trentanove anni mai me lo disse che sapeva dipingere!".
Patre Artemio Carnazza